Ciao Hermes! Come butta? Oggi ti scrivo da un posto particolare...sono dietro le sbarre, Hermes! Proprio così...mi hanno beccato ieri sera e portata dentro per schiamazzi in luogo pubblico: abbaiavo alla mia padrona perché volevo che mi lanciasse il bastone che aveva in mano. Ades, go de capì sul na roba: se l'è stata la me padruna o no a ciamà la polisia! Perché se l'è stada lê...ah, chesta olta a la pasa mia liscia!
Due notti qui dentro devo farmi, Hermes. Due notti! E la cosa più terribile è che non c'è nemmeno un divano! E la cosa più terribile ancora è che qui mi danno solo pane e acqua! Pane e acqua Hermes! Una volta al giorno!
Per farti capire la mia indignazione, ti mando la mia foto segnaletica...dopo un paio di ore qui dentro avevo già assunto l'espressione da galeotta vissuta. Mi manca solo un bel tatuaggio sulla zampa, che ne dici, Hermes?
Anzi, adesso che mi viene in mente, la tua umana non ha mica studiato legge? Mi sa che mi servirà la sua zampa per uscire da qui!
Oh Kira,
anche se sei un Bau, ormai mi sei simpatica, visto che abbiamo intrapreso questo rapporto epistolare! Ti vorrei aiutare, ma purtroppo mi sento con le zampe legate.
In verità, ti miagolo che la mia umana ha studiato leggi, ma non è avvoGATTO (e nemmeno avvoCANE) e, pure se lo fosse, sarebbe la persona meno indicata: per colpa sua, qualche volta finisco pure io in prigione, cioè nel trasportino!
E pensa che lì dentro non mette né pane né acqua e, quando mi fa uscire di lì, è perché devo farmi fare zic dall’umana col camice bianco!
Ah, dura la vita di noi animali di casa!
Hermes che nasconde benissimo il terrore di entrare nel trasportino.