venerdì 11 marzo 2016

Kira e il rientro a casa degli umani

Caro Hermes,
un’altra settimana è trascorsa e è giunto nuovamente il momento di scriverti la mia letterina, puntuale come un orologio svizzero perché, non so se lo sai, ma tra i polentoni la puntualità è d’obbligo, soprattutto quella che riguarda il sedersi a tavola a mangiare.
La mia padrona, purtroppo, spesso non ha ben chiaro in mente il concetto. A differenza dei miei nonni, lei mangia quando le pare e piace. Ma il fatto che ghe piases a lê, significa mia che me piases a pò a mê! 
Sabato sera, per esempio, oltre a avermi lasciata sola in casa per un tempo incalcolabile, ben 30 minuti, se ne è andata senza darmi la mia pappona, una delle tante cose che mi spettano di diritto. Quello di nutrirmi è uno dei miei bisogni che da contratto lei deve soddisfare. E invece lei se ne è andata e è tornata con tutta calma, scambiando le mie sculettate e il mio abbaiare per gioia di rivederla. Ovvio, ero felice di rivederla, ma perché “padrona che torna a casa=cibo nella ciotola”. È matematico!
Vero Hermes? A po’ tê te set cuntent quando la tô umana la rientra a baita, neh? Inizi a immaginare i crocchini già nel momento in cui la tua umana esce, aspettando che ritorni.

Però, devo ammettere una cosa, Hermes. Io sono un cane. Sono felice per la pappona, ma poi, una volta avuta quella, non voglio che la mia padrona vada via di nuovo! Anche perché mi sono dimenticata di aggiungere nel contratto di adozione la clausola secondo cui ogni volta che rientra debba darmi da mangiare. Altrimenti probabilmente accetterei di vederla uscire anche 40 volte al giorno! 





Miao Kira, 
fare le feste all'umana che rientra? Le feste me le deve fare lei per ringraziarmi che non sono ancora scappato da questa prigione! Ho solo due miei balconi in cui miagolare tutta la mia frustrazione di releGatto in casa!
Perciò, quando rientra, uno sguardo di sufficienza può bastare. Al massimo, se mi rendo conto che è l'ora della pappa o del crocchino, mi dirigo silenziosamente verso la ciotola e lei sa che deve seguirmi!
Ora, non che non le voglia bene, ma è giusto che venga addestrata in modo tale che non abbia mai i dubbi sui nostri ruoli: io sono il re e lei l'apriscatole.
La notte comunque mi infilo dentro il suo letto e le faccio le fusine. Adoro tutto quel calduccio e lei pensa che sia per la sua presenza. Vedi come sono buono? Le faccio credere che sia così e lei dorme felice.

Hermes che agisce sempre per il bene dell'umana.







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